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FACCIAMO CHIAREZZA: SÌ ALLA FUNIVIA DEL BONDONE

  • Massimiliano Mazzarella
  • 17 apr
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 10 ore fa

Il tema della Funivia del Bondone è spesso dibattuto in modo ideologico, senza basarsi sui numeri e sui dati concreti del progetto. Per questo motivo, desidero fare chiarezza ed esporre la mia posizione che è favorevole alla sua realizzazione.


È fondamentale informare la cittadinanza in modo completo, evitando slogan fuorvianti o informazioni parziali. La vera domanda, infatti, non è se vogliamo o meno la funivia, ma se vogliamo trovare soluzioni per far crescere il Bondone e sostenere le centinaia di persone che lavorano grazie al turismo e agli alberghi della zona. Solo rispondendo a questa domanda possiamo valutare se la funivia sia uno strumento utile, analizzandone i dati in modo oggettivo.


La Funivia rappresenta un’opportunità di sviluppo. I numeri ufficiali dimostrano che è sostenibile e vantaggiosa, e in questo intervento cercherò di spiegare perché.

È importante sottolineare che tutte le considerazioni riportate derivano dall'analisi dei documenti ufficiali della Provincia Autonoma di Trento e dal confronto con tecnici qualificati. Non si tratta di opinioni personali, ma di valutazioni basate su dati concreti.


Si porteranno 2.500 persone al giorno in Vason?

Falso. Il progetto prevede qualcosa di molto diverso:

  • Il numero di passaggi giornalieri (non di persone) è distribuito equamente tra le varie tratte:

    • 1/3 degli utenti utilizzerà la tratta ex-Italcementi → Trento;

    • 1/3 la tratta Trento → Sardagna;

    • 1/3 la tratta Trento → Vason.

  • La media giornaliera su base annuale è di 1.290 persone al giorno, non 2.500 e non tutte dirette a Vason.

  • Il traffico turistico rappresenta solo il 25-30% degli utenti, mentre il restante 70-75% sarà composto da cittadini, studenti e pendolari. Si tratta di un servizio pubblico, non solo turistico.


Dati per singola tratta:

Trento-Sardagna: 410 persone al giorno (+30% di pendolari) grazie a nuovi parcheggi e a un servizio attivo 145 giorni in più all'anno rispetto alla funivia attuale.


Dx-Sx Adige: 480 persone al giorno useranno la funivia per arrivare rapidamente in centro, sfruttando il parcheggio ex-Italcementi e il Cibio.


Trento-Vanezze-Vason: 400 persone al giorno, sostituendo skybus e parte delle attuali linee bus, coinvolgendo circa il 30% degli attuali pendolari e turisti.


I costi per la collettività saranno di 3 milioni all'anno?

Falso. Ecco il dettaglio dei costi:💰 Costo annuo di gestione: 3,9 milioni di euro.💰 Coperture previste:

  • 1,4 milioni dai biglietti;

  • 0,6 milioni già oggi spesi per la funivia attuale;

  • 0,4 milioni di risparmio sul trasporto pubblico su gomma (alcune linee bus verranno sostituite).


    ➡️ Saldo finale: 1,5 milioni di euro, esattamente la metà di quanto spesso si afferma.

📌 Un dato importante:

  • Il trasporto pubblico di Trento costa 22 milioni di euro all’anno alla PAT, di cui solo il 17% viene coperto dai biglietti.

  • La funivia, invece, avrebbe una copertura del 35% attraverso la bigliettazione.

  • Il costo del biglietto è stato ipotizzato prudenzialmente a 1,50€ a tratta, ma un adeguamento per la tratta Trento-Vanezze-Vason aumenterebbe i ricavi senza comprometterne la convenienza.


Verrà abbattuta la Motorizzazione?

Falso. La stazione sulla sponda sinistra dell’Adige è stata progettata accanto alla Motorizzazione, senza necessità di demolirla. Eventuali modifiche future sarebbero indipendenti dal progetto funiviario.


Verranno abbattuti 1,5 ettari di vigne pregiate?

Parzialmente vero, ma va contestualizzato:🍇 In Trentino ci sono 10.199 ettari di vigneti. L’area coinvolta rappresenta solo lo 0,014% della superficie vitata.🍷 10.000 bottiglie in meno non mettono in crisi l’economia vitivinicola trentina.


La funivia sarà come un impianto sciistico e non un trasporto pubblico?

Falso. La tecnologia utilizzata è diversa e più efficiente:🚠 37 cabine a sgancio rapido garantiscono un servizio continuo.📍 Frequenza di passaggio: ogni 1,5 minuti (oggi è ogni 15 minuti).🌬️ Funzionamento garantito con vento e intemperie, al contrario della funivia attuale, operativa solo 200 giorni all'anno.👥 Capacità di trasporto: 1.800 persone all'ora (contro le attuali 40), utile per pendolari e grandi eventi.


Conclusioni

La Funivia del Bondone non è solo un'opera turistica, ma un’infrastruttura strategica per la mobilità di Trento. I dati dimostrano che è sostenibile e vantaggiosa per cittadini, studenti e pendolari, con un costo per la collettività in linea con quello di altri servizi pubblici.

📌 È il momento di scegliere se vogliamo investire in una mobilità più moderna ed efficiente o se vogliamo rinunciare a questa opportunità per il futuro di Trento e del Bondone. Ma lo sviluppo del Monte Bondone non può basarsi esclusivamente su grandi opere infrastrutturali. In attesa della futura realizzazione della funivia Trento–Bondone e del bacino idrico, è necessario avviare un percorso di avvicinamento concreto, per preparare il territorio ad accogliere questi interventi e renderlo sin da subito più fruibile.

Servono piccole infrastrutture intelligenti, capaci di accogliere i futuri flussi turistici e, al tempo stesso, di abituare gradualmente l’area a una nuova vocazione sostenibile.Un esempio? Potenziare il servizio di navette tra Vason e le Viote, magari sostituendole con bus panoramici elettrici, vista la limitata pendenza del percorso. Oppure rafforzare i collegamenti tra valle e Bondone, legandoli ad eventi sportivi e culturali, per avvicinare già da ora la montagna alla città. Anche il tema della nuova collocazione della stazione di arrivo a Sardagna è un tema che va affrontato per consentire alle persone di raggiungere in modo agevole le strutture economiche e turistiche dell'attuale stazione. Un parcheggio verrà realizzato per i residenti che potranno spostarsi in modo agevole, ma ulteriori approfondimenti devono essere faatti.

Anche sul piano dell’ecosistema urbano occorre intervenire.Esistono ancora criticità nella gestione della raccolta differenziata e nel posizionamento dei cassonetti, che non offrono un’esperienza decorosa al turista.Molte strutture civili, alberghiere e private sono inoltre non ristrutturate o in evidente stato di degrado, dando un’impressione complessiva poco accogliente. La stessa area di Vaneze non vede interventi significativi di arredo urbano da anni.

Esistono infine anche aspetti tecnici da valutare con atttenzione. Ad ssempio, la discarica su cui dovrebbe essere installato uno dei piloni della funivia non è ancora stata completata, e oggi non è pronta ad accogliere l’impianto e bisogna quindi accelerare. Oppure la posizione del bacino stesso, che potrebbe essere ripensata come occasione per ridefinire le Viote in due aree distinte:

  • una turistica e attrezzata, dove si concentrerebbero le strutture e i servizi (come accade nell’area del Giardino Botanico);

  • una seconda, naturalistica e tutelata, che preservi il valore ambientale e geologico della zona.

Una coesistenza possibile tra sviluppo e conservazione, se governata con visione e buon senso.











 
 
 

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